Cosa penseremmo se i francesi provassero ad adattare i casi del commissario Montalbano e li ambientassero a Marsiglia? O se lo facessero gli spagnoli, a Barcellona? Quali problemi e quali scelte si troverebbero a dover affrontare?
Queste domande – a tratti provocatorie e paradossali – sono uno dei centri focali dell’intervento che Valentina Re, membro dell’unità di ricerca dell’Università LINK, presenterà nel quadro del Convegno internazionale “La sceneggiatura nel cinema e nei media. Storia, teorie, pratiche” organizzato il 27 e 28 ottobre presso l’Università di Bologna da Giaime Alonge, Giacomo Manzoli, Andrea Minuz, Federica Villa.
E tuttavia no, non si parlerà di Montalbano, perché non sono stati spagnoli e francesi a cimentarsi in questa rischiosa operazione interculturale. A farlo, invece, siamo stati proprio noi italiani, che abbiamo coraggiosamente (e felicemente) adattato una delle serie più amate della letteratura spagnola contemporanea e del Noir Mediterraneo, i romanzi di Alicia Giménez Bartlett dedicati all’ispettrice Petra Delicado.
L’intervento si concentrerà dunque sulla serie TV Petra (2020-), un progetto originale di Cattleya coprodotto con Sky, ormai alla sua seconda stagione, che adatta per l’Italia le vicende investigative della coppia di poliziotti Petra Delicado (Delicato in Italia) e Fermín Garzón (in Italia Antonio Monte). L’intervento intende combinare le metodologie di analisi testuale con quelle dei production studies, sviluppandosi in particolare a partire da una serie di interviste semi-strutturate che hanno permesso di ricostruire la storia produttiva della serie attraverso le testimonianze della regista Maria Sole Tognazzi, del direttore di produzione e location manager Michele Ottaggio, della produttrice delegata di Cattleya Arianna De Chiara e del team degli sceneggiatori: Furio Andreotti, Giulia Calenda e Ilaria Macchia.
All’interno di questo quadro documentale e metodologico, e con particolare attenzione alla fase di sviluppo e alle scelte di scrittura della serie, si affronteranno due principali questioni: la rappresentatività di Petra rispetto ad alcune tendenze e innovazioni più generali che caratterizzano la recente produzione seriale italiana ed europea (per esempio, la preferenza per location percepite come insolite e “nordiche”, e lo spostamento dell’ambientazione da Barcellona a Genova; la predilezione per personaggi femminili non convenzionali, che trasformano i modelli di femminilità radicati nella cultura italiana e mediterranea); le problematiche connesse alla “rilocazione” spaziale e temporale (la serie TV è ambientata in epoca contemporanea) di una serie letteraria amatissima dai lettori del Noir Mediterraneo, mantenendone intatta la natura polifonica che caratterizza sia i rapporti tra i personaggi che i conflitti interni ai personaggi.
Il titolo della relazione di Valentina Re è “Ombre sul Mediterraneo. Scritture polifoniche del giallo televisivo tra produzione, adattamento e localizzazione”.